POLLICINO DORE’
Teatro d’attore, oggetti, proiezioni, interazione con il pubblico
Età consigliata dai 5 anni, pubblico misto, primo e secondo ciclo primaria
Testo Marco Renzi
Regia Stefano Tosoni
con Elena Cupidio ed Enrico Verdicchio
nuova Produzione 2025 – debutto novembre 2025
Con questa nuova produzione abbiamo voluto esplorare la narrazione giocosa come mezzo di comunicazione teatrale. Non parliamo della narrazione dell’adulto per il bambino ma di quella del bambino per altri bambini, magari durante un incontro di gioco pomeridiano a casa dell’amichetto, con l’aiuto di pupazzetti e oggetti improvvisati (che diventano tutt’altro agli occhi di chi ascolta rapito): il bambino che entra ed esce dal personaggio, che si diverte a interpretarli tutti o quasi tutti, che decide quali scene preferisce interpretare e quali solo narrare (non esimendosi dal mimare comunque le azioni che più lo stimolano). Il bambino, in una parola, che gioca. Il gioco più bello del mondo è sempre stato e rimane quello di perdersi nella propria fantasia, nell’invenzione di mondi in cui immergersi fino a quando occorre, malauguratamente, tornare alla realtà, mondi dei quali stabilire le regole più illogiche e lontane dal quotidiano, mondi che il bambino immagina ad occhi aperti e che in cambio lo fanno continuare a sognare. Ai nostri attori abbiamo quindi assegnato il compito di tornare indietro nel tempo e rivivere quei momenti assolutamente immersivi e spensierati, momenti persi per sempre per la maggior parte di noi, che a mala pena ricordiamo. Vogliamo che i nostri piccoli spettatori si sentano, per così dire, a casa, e che gli venga voglia di partecipare. D’altronde sanno bene come funziona questo gioco: per loro è ancora del tutto normale. In questo senso, la proiezione delle evocative incisioni di Gustave Doré servirà come “aiuto all’immersione”, ausilio visivo per le parti solo narrate, esattamente come le illustrazioni e i disegni dei libri di favole per bambini.